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Dino Solari Punto Com
Dino Solari Punto Com,
io e il Web.
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Questo web è la nuova versione della
copia di uno dei primi dei miei siti personali, riguardante il
Monte Argentario, che costruii nel "lontano"
1997, sono passati pochi anni, lo so, ma per
Internet è come se fossero trascorsi secoli. In contemporanea con
me, qui a Porto S. Stefano, altri miei amici tentarono
di sviluppare progetti e cercarono di prendere la via del Web come
sbocco professionale, ma dovettero quasi subito desistere e cercare altri lavori, a causa dell'immaturità dei
tempi: la gente non riusciva ancora a comprendere l'utilità e che
cosa sarebbe poi diventato il Web. Allora per l'opinione pubblica,
se parlavi di Internet, era come se parlassi di pornografia. |
Non avevo il dominio
in quel periodo, non me lo potevo permettere, i miei siti erano ospitati
su server che offrivano un minimo spazio gratuito. Questi server hanno
permesso a noi sviluppatori
di piccoli web, di esercitarci e scambiare la nostra conoscenza e le
nostre esperienze con altri come noi, accrescendo sempre di più l'enorme
database che è Internet. Già dal 1995
riuscii ad avere una pagina su un server americano, mi sembra che si
chiamasse maxipage.com, ma non mi ricordo bene (appena risento Debbie, glielo chiederò, lei sicuramente
lo ricorda), ho avuto quella pagina per poco tempo e riguardava l'uso del
computer e Windows. Avevo compilato quella pagina con il Blocco Notes di
Windows, non venne male; era anche permesso metterci una foto e io ci misi
una vecchia foto del mio PC. Ero fortunato io che avevo lo scanner, uno strumento che pagai
allora un occhio della testa, ma mi ha dato grandi soddisfazioni
e con il quale ho digitalizzato tantissime foto, che poi sono state di
grande effetto su tutti i miei siti, finché nel 1998 comprai la mia prima
macchina fotografica digitale, era una cosa incredibile, vedere dal
display le foto appena scattate. Per la
costruzione di quella paginetta, cioè per il trasferimento dell'unica
foto, dovetti installare il più recente Netscape
Navigator, se non ricordo male era la versione 3.00, che era anche a
pagamento, perché l'ultimo Internet Explorer embedded in Windows 95, credo che sia stata
anche questa la versione
3.0, non supportava il java, quindi non mi permetteva di usare l'FTP, che
veniva messo a disposizione degli utenti sul quel server.
In
seguito, per un po' di tempo ho lavorato su
un sottodominio di Freeyellow, che offriva lo
spazio per 5 pagine e poche foto, circa 500 KB; sembrava chissà quanto
fosse. La cosa abbastanza strana di quel server era che non ti mettevano
pubblicità propria sulle tue pagine, dovevi sceglierti uno sponsor
tra una lista di nomi, oppure procurartelo all'esterno;
io ne scelsi uno a caso, che poi risultò essere una ditta di armi, cosa
completamente antitetica al mio pensiero, ma me ne accorsi solo quando
ormai l'accordo era stato fatto, mi tappai il naso e me lo
tenni, tanto era Americano. Con la consulenza e l'aiuto, tramite freetel
(un programmino che mi aveva consigliato Giuliano Lisi), della mia
amica americana del Minnesota Debbie J. Swanson, costruii un buon sito,
per allora, prodotto quasi completamente in wysiwyg (che bellezza) con il
compilatore intrinseco al Netscape Navigator 4.00, con foto non
tutte mie, però. Il mio sito rosso, così lo chiamavo, era in Italiano e in
Inglese e tra l'altro ha fatto buona pubblicità
all'Argentario, per parecchi anni con molte visite e non è tanto tempo che l'hanno
oscurato,
ma lo ho opportunamente riesumato giorni fa (Novembre 2004), su un dominio dei miei.
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Dopo un breve periodo,
un mio
amico mi fece conoscere quel bel
server di GoPlay, il quale non aveva finestre popup, non ti inseriva la
pubblicità e non ti costringeva a metterla neanche sull'home
page: infatti dopo un paio d'anni è fallito, peccato! Questo offriva 2 MB, ma con qualche
piccolo trucco potevi prendere più sottodomini per poi linkarli, in
modo da avere spazio a
sufficienza per sviluppare grandi progetti. Lasciai indietro il
lavoro su freeyellow e su Goplay sviluppai l'originale di questo
dominio qui. Allora però c'erano linkate anche altre pagine che
ormai sono scomparse con la cessazione del server; ricordo che
avevo linkato anche quelle che riguardavano il convento dei
Padri Passionisti del Monte costruite da
Paoletta Tana, era un sito carino e il contenuto era molto
interessante. La peculiarità di questo bel server era il permesso
dell'uso di programmi
FTP esterni, cosa totalmente impensabile per gli altri
server gratuiti, questo rendeva molto più veloce il
trasferimento dei file
nelle cartelle remote e la gestione del sito; era il massimo che si potesse chiedere
gratis. Anche la prima stesura delle pagine web dell'associazione Argentario Vivo si trovavano su GoPlay, con addirittura tre
sottodomini linkati, pagine che poi sono state trasferite, senza
alcuna variazione, sul proprio dominio, dopo aver alloggiato, per
un certo periodo, nello spazio libero di Tiscali.
Fu divertente lavorare a quel sito con fattiva collaborazione
di Gianluca Gozzo, che mi dette una mano sia per la realizzazione
del progetto, sia per il trasferimento fisico dei file sul server.
Poi non c'è che dire: è un bel lavoro,
graficamente elegante, ed è anche fatto bene, considerando
le tecniche di costruzione e gli strumenti usati allora. In seguito
realizzai alcuni bei siti, anche quello del pittore
Stefano Busonero, con le sue opere microscopiche,
ma eccezionali. Anche la prima bozza del web di Big Byte Computer,
ovvero del mio amico Roberto, risiedeva su quel server; là sopra
ospitammo anche opere del
pittore Arturo Stronchi in una galleria linkata a tre o quattro
sottodomini, perché non avevamo spazio sufficiente ad ospitarla
completamente nella directory goplay/bigbyte/.
Parallelamente in quel periodo
detti vita, in un paio di giorni, anche al progetto "Gli strumenti del mare",
col quale ho voluto un po' diversificare la mia "politica",
distaccandomi dai siti a promozione turistica, che avevo
costruito fino allora; per questo presi spazio su GeoCities, che era,
forse lo è ancora, una immensa comunità di sviluppatori, è tanto tempo che non vado più su quel server, ci devo fare una scappata.
Per la traduzione di questo web e di quello che risiedeva in una
sua
sottodirectory, cioè il Palio Marinaro
dell'Argentario, mi aiutò Elizabeth Genovesi, che poi è stata l'unica
persona, la quale ha avuto la pazienza e la costanza di venire a
lezione da me per imparare a costruire pagine web, è stata una buona
allieva che credeva fortemente nello sviluppo di Internet; ora abita a
Roma e ci siamo persi di vista, purtroppo. |
Continua alla prossima
pagina......
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